La fraternità è un dono

Libertà, Uguaglianza, Fraternità

Tre valori che sono base della società occidentale; tre valori diversi tra loro: Libertà, uguaglianza, fraternità.

Erri De Luca, in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, 12 maggio 2016, nel ricordare Gian Maria Testa dichiara che la fraternità è un dono. La libertà e l’uguaglianza si possono ottenere, conquistare con le rivoluzioni, con lotte e con le guerre, la fraternità no; la fraternità non si può ottenere con una battaglia. Essendo lo scrittore figlio unico, per soddisfare la sua innata voglia e necessità di fraternità, i fratelli se li è andati a “fiutare” in giro, dove ci potevano essere, per poter poggiare sulle loro spalle il suo braccio. E tra le persone elette in fratellanza, appunto Gian Maria Testa.

Sullo stesso tema, Libertà, Uguaglianza, Fraternità, ho ritrovato considerazioni preziose in un libretto di Edgar Morin intitolato “La fraternità perché’?” . Sebbene con alcune differenze, anche Morin scrive che “non è possibile imporre la fraternità tramite la legge”. Inoltre la libertà e l’uguaglianza sono in qualche modo tra loro interagenti e a volte non in direzione costruttiva: “La libertà, soprattutto economica, tende a distruggere l’uguaglianza.” La fraternità è un valore a sé, sebbene siamo abituati a associarla ai valori di libertà e uguaglianza.

La fraternità non si può imporre tramite la legge, non si può raggiungere tramite le guerre, né tramite le rivoluzioni, è un dono. La necessità della fraternità nasce con noi, fin dall’infanzia. Nel rapporto tra il bambino appena nato e la madre già si instaura un primo legame che supera l’io. E tutti noi fin dal primo istante di vita abbiamo necessità di superare l'”io” ed entrare in una dimensione più ampia, quella del “noi”. “L'”io” senza “noi” si atrofizza nell’egoismo e sprofonda nella solitudine” dice bene Morin nel suo lavoro.

“Mutuo appoggio, cooperazione, associazione, unione sono componenti inerenti alla fraternità umana”. Ma la fraternità è messa in pericolo costantemente da potenzialità rivalutare e pertanto “la fraternità deve rigenerarsi senza posa, giacché senza posa essa è minacciata dalla rivalità” Anche Edgar Morin come Erri De Luca è figlio unico ed anche Morin come De Luca hanno sentito la necessità di fraternità e l’ha trovata “annusando il mondo” cercando e trovando tanti fratelli accumunati da un bisogno o da una passione. “Il figlio unico” ha trovato i suoi fratelli nell’avventura”. Ed ancora Morin “come non ho mai potuto vivere senza amore, non ho mai potuto vivere senza fraternità e neppure continuare a vivere senza amore né fraternità”. E la fraternità non è necessariamente durevole e rara. Ci possono essere “momenti provvisori di fraternità vissuti nella gioia di una viaggio, di una vittoria calcistica, di una manifestazione di strada…fraternità provvisorie dovute all’incontro, al caso alla comunione, all’adesione entusiasta, a dei non so ché in cui due esseri si riconoscono più che compagni e sono momenti solari che riscaldano le nostre vite lungo il loro cammino”.

Ed un fratello, quello non generato dalla stessa madre ma quello trovato in giro nell’universo, lo si elegge tale perché ha le proprie stesse passioni, perché sta in quel momento sullo stesso percorso, o perché ha la stessa necessità o una storia simile alla propria, in ogni caso qualcosa di estremamente importante che lo accomuna a noi.