Ciò di cui abbiamo bisogno per una vita dignitosa è anche ciò di cui gli altri necessitano per vivere: cibo, acqua, comprensione ed affetto, dove l’affetto è una conseguenza della comprensione. La felicità trova le fondamenta nelle cose essenziali che a nessuno dovrebbero mancare e che a molti invece mancano. I beni essenziali per la sopravvivenza sono acqua e cibo. Pensando ai milioni di persone che non hanno acqua e cibo, riteniamo che, purtroppo, ciascuno possa incidere nel garantirne la disponibilità non con azioni personali ma eventualmente collaborando con le organizzazioni che di ciò si occupano; proveremo ad occuparci anche di questo. E’ invece sotto la nostra piena responsabilità ed il nostro completo controllo, nel nostro relazionarsi quotidiano, il garantire agli altri la nostra comprensione: comprensione degli stati d’animo, delle debolezze, dei dubbi, delle paure, dei timori. La solitudine è nell’epoca attuale uno dei mali peggiori. Probabilmente non avremo risposte da dare né soluzioni per risolvere dubbi e problemi altrui ma già nell’ascolto e nello sforzo della comprensione, avremo avuto modo di partecipare, condividere e probabilmente di dare sollievo. A volte non siamo ben disposti a farlo, a volte per non perdere i nostri privilegi poniamo già in fase di ascolto delle barriere per proteggerci. E’ scomodo a volte ascoltare e comprendere le esigenze altrui. Per capire gli altri è necessario ascoltarli con attenzione, confrontarsi, comprenderli. Oggi, mentre noi abbiamo tutto e di tutto, c’è chi muore di fame e di sete, di malattie e anche di silenzi. E non ci accorgiamo che con loro muore ogni giorno anche una parte della nostra dignità di uomo. Se poco riusciamo a fare personalmente per il problema della fame e della sete, molto possiamo fare ogni giorno nel rompere il silenzio esistenziale che avvolge e deprime le persone attorno a noi.
Non comprendiamo che comprendere è vitale per tutti.